Uomo inginocchiato con i polsi legati,
Disegno di Scuola di Guercino (1591-1666)
Metà del XVII secolo,
Penna, inchiostro marrone e lavaggio marrone e grigio-marrone su gesso nero
© Museo d'arte dell'Università di Princeton
Un lebbroso si avvicinò e si inchinò a bassa voce
Matteo 8:1-4
Dopo che Gesù fu sceso dalla montagna, grandi folle lo seguirono. Un lebbroso si avvicinò e si inchinò a bassa voce davanti a lui. Signore", disse, "se vuoi, puoi guarirmi". Gesù stese la mano, lo toccò e disse: "Certo che voglio! Sii guarito!". E la sua lebbra guarì subito. Allora Gesù gli disse: "Bada di non dirlo a nessuno, ma va' a mostrarti al sacerdote e fai l'offerta prescritta da Mosè, come prova per loro".
Riflessione sul disegno
La lettura di oggi è una grande lezione di umiltà. Leggiamo come il lebbroso si è avvicinato a Gesù: si è inchinato e ha chiesto. Due atti di umiltà. In primo luogo, il lebbroso si inchina. Anche noi ci inchiniamo e genuflettiamo in chiesa. È un'espressione corporea che ci permette di impegnare tutta la nostra persona nel riconoscere la presenza di Dio ed esprimere il nostro profondo rispetto. In secondo luogo, il modo in cui il lebbroso inizia la sua petizione con le parole "Signore, se vuoi..." esprime ulteriore umiltà. Il lebbroso non fa alcuna richiesta, né dà nulla per scontato. Chiede semplicemente con gentilezza e delicatezza. Questo è il modo in cui anche noi siamo chiamati ad avvicinarci a Cristo: con umiltà e non con arroganza.
Questo disegno della scuola del Guercino, della metà del XVII secolo, mostra un uomo inginocchiato. Non sappiamo se si tratti di un martire con i polsi legati o se sia semplicemente in una posa riflessiva. È a piedi nudi e guarda in basso, forse esausto. Si tratta di un bellissimo disegno dell'Antico Maestro. Il termine "disegni antichi" si riferisce a opere su carta eseguite tra il XV e il XIX secolo, di solito con gesso, penna, inchiostro, matita o anche acquerello. Di solito si tratta di disegni preparatori per dipinti più grandi. Questi disegni servono a gettare uno sguardo intimo nella mente dell'artista e nel suo processo creativo. Spesso preferisco i disegni ai dipinti perché gli artisti, a loro modo, devono costantemente cercare, provare, cercare e sperimentare per portare il loro soggetto all'espressione su carta.
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