La tempesta sul mare di Galilea,
Dipinto da Rembrandt Harmensz van Rijn (1606-1669),
Olio su tela,
Dipinto nel 1633,
© Museo Isabella Stewart Gardner, Boston, USA
Una tempesta si abbatte sul lago
Matteo 8, 23-27
Gesù salì sulla barca seguito dai suoi discepoli. Senza preavviso una tempesta si abbatte sul lagocosì violento che le onde si infrangevano proprio sulla barca. Ma lui dormiva. Allora andarono da lui e lo svegliarono dicendo: "Salvaci, Signore, stiamo affondando!". Ed egli rispose loro:Perché avete paura, uomini di poca fede??' E con ciò si alzò e rimproverò i venti e il mare; e tutto tornò calmo. Gli uomini erano sbalorditi e dicevano: "Che razza di uomo è questo? Anche i venti e il mare gli obbediscono".
Riflessione sulla pittura
Questo splendido dipinto è l'unico paesaggio marino di Rembrandt e la mattina del 18 marzo 1990 due ladri, travestiti da agenti di polizia, si sono introdotti nel museo di Boston e hanno rubato l'opera. Il dipinto non è mai stato visto da allora... Stiamo guardando una violenta tempesta, la vela principale strappata, nuvole scure tutt'intorno, con solo una piccola apertura nell'angolo in alto a sinistra che lascia entrare un po' di luce solare per aumentare l'effetto drammatico. Vediamo i discepoli in preda al panico, che cercano di tenere insieme la barca; un discepolo è malato di mare e si appoggia alla barca; Rembrandt ha dipinto anche se stesso qui, con il cappello in testa e una corda nell'altra mano. Gesù è dipinto subito dopo il risveglio e possiamo quasi sentirlo pronunciare le parole del Vangelo di oggi".Perché siete così spaventati, uomini di poca fede". L'imbarcazione ha un angolo di 45 gradi, quasi sbilanciando l'osservatore...
Ciò che Rembrandt raffigura è proprio il contrasto tra il terrore e la paura dei discepoli, in contrasto con la tranquillità di Cristo. La reazione dei discepoli è naturale, erano in pericolo imminente. Ma ciò che è bello vedere è che, mentre la maggior parte dei discepoli erano pescatori o certamente ben esperti del mare, tuttavia gridano istintivamente a Gesù quando arriva la tempesta. Non si affidano solo alle proprie forze e alla propria iniziativa, ma si rivolgono a Cristo chiedendo aiuto. Come cristiani, anche noi non possiamo fare a meno di rivolgerci al nostro Maestro quando arrivano le difficoltà.
È però anche un brano di incredulità, in cui Cristo rimprovera i discepoli di avere troppa poca fede. Guardando la testa luminosa di Cristo qui, possiamo quasi vedere la delusione sul suo volto. Ci rendiamo conto, però, che Cristo non è mai negligente nei confronti dei suoi seguaci quando affrontano difficoltà, tempeste o problemi. A volte può sembrare che ritardi la sua risposta e, proprio come quando dorme, possiamo non sentire sempre una forte presenza, ma al momento giusto farà tutto il necessario per aiutarci e guidarci .... e salvarci dalle tempeste...
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